Il remarketing ha rivoluzionato il webmarketing. Vi sarà sicuramente capitato di guardare un qualche oggetto in un famoso e-commerce, oppure simulare una possibile tratta con qualche compagnia aerea e successivamente trovare in giro per il web “casualmente” la pubblicità proprio di quello che avete visionato. Magari addirittura con uno sconto per acquistare proprio quell’oggetto che tanto bramate di avere.
Ma sul web davvero succedono queste magie? Come un buon illusionista anche noi inserzionisti (chi adopera AdWords) non sappiamo fare la magie, ma utilizziamo dei trucchi che nel nostro caso è un potente strumento che si chiama remarketing.
In questa guida non spiegherò i passi tecnici, i nomi dei menù dove è possibile fare questa cosa (ci sono molte guide in merito), ma spiegherò la logica di funzionamento.
Gli elenchi di remarketing
Come prima cosa è necessario creare gli elenchi di remarketing che altro non sono che liste di persone che hanno visitato il nostro sito e che successivamente vedranno la nostra pubblicità. Per fare questo possiamo utilizzare due diversi sistemi, uno tramite Google Analytics ed uno tramite Google AdWords.
Entrambi i sistemi sono validi e perfettamente funzionanti, vengono solamente implementati in modi differenti. Tramite il metodo di Analytics non è necessario fare modifiche al sito web, tutto viene fatto esclusivamente da Analytics, mentre tramite il metodo di AdWords è necessario aggiungere uno snippet di codice sul sito, quindi fare delle operazioni in AdWords. Visto che gli elenchi sono utilizzati in AdWords, personalmente preferisco utilizzare il metodo di AdWords, ma è solamente una scelta di logica, non di funzionamento, visto che entrambi i metodi fanno egregiamente il loro lavoro.
Per informazioni aggiuntive, vi consiglio di leggere la guida ufficiale di AdWords “Creazione di un elenco per il re-marketing del sito web” e/o la guida ufficiale di Google Analytics “Elenchi per il re-marketing”.
Vediamo esattamente cosa sono e come sono fatti questi elenchi. Creiamo il più semplice degli elenchi, cioè quello di tutti gli utenti che hanno visitato il nostro sito (che viene creato di default sia nel caso di Analytics che di AdWords). Specificando di tracciare tutti gli utenti, ogni persona che visiterà il nostro sito, riceverà un cookie (ricordatevi la cookie law e l’obbligatorietà di dirlo nella pagina apposita del vostro sito). AdWords quindi non vi spia, non esistono complotti misteriosi, ma semplicemente viene registrato un cookie sul computer (o smarphone o tablet) di chi visita il sito, quindi ne AdWords ne l’inserzionista conosce l’identità o i dati di chi naviga sul sito. Questa lista di persone può successivamente essere utilizzata per veicolare della pubblicità.
Si possono fare svariati elenchi come ad esempio l’elenco di tutte le persone che hanno messo almeno un oggetto nel carrello, di chi ha mandato una richiesta di offerta, di chi ha abbandonato il carrello senza conclude l’acquisto, di chi ci ha contattato e molte altre liste con l’unico limite della nostra fantasia.
I tipi di remarketing
Esistono due tipi di remarketing. Il remarketing classico ci consente di creare manualmente degli annunci pubblicitari e visualizzarli a chi fa parte di uno o più elenchi di remarketing. Il remarketing dinamico invece, consente di creare in modo automatico degli annunci che riguardano esattamente gli oggetti che avete guardato nell’e-commerce.
Vi consiglio di seguire la guida ufficiale di AdWords “Guida all’impostazione del re-marketing dinamico”, le “Informazioni sul re-marketing” e la più completa “Raggiungere utenti che hanno visitato il sito” per avere ogni dettaglio necessario.
La creazione della campagna di remarketing
Nel momento che creiamo la campagna di remarketing dobbiamo indicare a chi saranno visualizzati gli annunci pubblicitari. Per farlo possiamo selezionare uno o più elenchi, oppure fare delle “operazioni” logiche sugli elenchi come ad esempio dire, visualizza la pubblicità a tutte le persone che fanno parte dell’elenco A più quelli dell’elenco B meno quelli dell’elenco C. In questo modo possiamo fare delle selezioni molto precise delle persone che devono vedere la pubblicità. Ripeto ancora una volta che non è possibile sapere il nome o i dati di queste persone.
Ma come fa il sistema a sapere chi fa parte di questi elenchi e quindi a chi deve visualizzare le pubblicità? Nel momento in cui siamo su un sito della rete display (quei siti che espongono AdSense), vengono controllati i cookies di chi li naviga e se questi contengono nomi di elenchi possono ricevere la pubblicità di remarketing. Semplice ed efficace.
Alcune cose da non dimenticare
E’ una buona abitudine, che purtroppo pochi applicano, creare oltre all’elenco di chi guarda i nostri prodotti, anche l’elenco di chi ha acquistato i nostri prodotti e nel momento in cui creiamo le nostre campagne di remaketing, togliere dall’elenco di chi ha visitato i nostri prodotti, chi li ha acquistati, in modo da non “importunare” con pubblicità dei nostri prodotti, chi già li ha acquistati. Per lo stesso motivo è anche importante non insistere troppo con la pubblicità, quindi non visualizziamo troppe volte al giorno la pubblicità di remarketing e nemmeno per troppi giorni consecutivi. Tutti questi parametri li possiamo chiaramente decidere noi.
Ora siete pronti per creare la vostra prima campagna di remarketing.
Buon lavoro.
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[…] Ne spiego velocemente il funzionamento, ma per una più approfondita analisi vi consiglio di leggere l’articolo “Cos’è e come funziona il remarketing”. […]
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