Se vuoi saltare l’introduzione e scoprire subito come certificare un dispositivo Android vai direttamente alla guida altrimenti continua pure a leggere l’articolo.
Da circa un anno e mezzo sono un felice possessore di uno smartphone Xiaomi: il mi5s per la precisione. Sono super entusiasta di questo dispositivo e non lo cambierei con nessun altro, ma ha un problema: è un telefono cinese, e come tale, mi è arrivato in cinese e senza Playstore. Smanettando un po’ ho installato prima la rom xiaomi.eu poi la Lineage 14.1 (basata su Nougat) e infine Lineage 15.1 (basata su Oreo). Tutte queste rom avevano il pregio di aver l’italiano ma avevano il terribile difetto di non avere installati i servizi Google (le Gapps). Personalmente ho risolto flashando uno dei pacchetti proposti dal progetto Open GApps.
Quindi in teoria tutto risolto no?
SBAGLIATO!
Pur sapendo che non fosse un dispositivo certificato da Google, ho continuato ad utilizzare il mio smartphone perchè non faceva parte della lista dei dispositivi e perché avevo appena installato una rom; ma Google, pochi giorni fa, ha cominciato a bloccare alcuni dei suoi servizi proprio sui dispositivi non certificati. Questo per cercare di limitare la vendita di tutti quei dispositivi non certificati ma che comunque vengono venduti con i servizi di Google già installati (vìolando i ToS). Rovinando così con la loro scarsa qualità la Google Experience. Infatti è pratica molto comune tra i produttori più piccoli, decidere di non certificare un dispositivo Android, ma di venderlo comunque con le GApps installate.
Come certificare un dispositivo Android
Questa procedura è rivolta esclusivamente a agli utenti che installano una rom sul proprio dispositivo. Non è utilizzabile per le aziende che intendono certificare i loro dispositivi, per loro esiste una procedura molto più complessa (qui alcune info).
Google sa che le rom hanno fatto la fortuna di Android e hanno permesso a molti di appassionarsi a questo SO, quindi ha deciso di permettere agli utenti che utilizzano una qualsiasi custom rom di certificare un dispositivo Android. Basta accedere al sito google.com/android/uncertified e registrare il proprio ID Android Google Services Framework. Il sito consiglia di recuperare l’ID usando il comando della shell ADB:
$ adb root
$ adb shell 'sqlite3 /data/data/com.google.android.gsf/databases/gservices.db "select * from main where name = \"android_id\";"'
ma esiste un metodo molto più semplice basta infatti:
- scaricare e installare questa semplice app dal PlayStore:
- lanciarla e otterrete subito il vostro: ID Android Google Services Framework (insieme ad altre informazioni che possono sempre servire)
- infine per certificare un dispositivo Android dovrete semplicemente copiare il codice ottenuto nell’apposito form di questa pagina
Ora potrete controllare lo stato di certificazione del dispositivo
- Apri l’app Google Play Store .
- Tocca Menu Impostazioni.
- Nella sezione “Certificazione del dispositivo” potrai controllare se il tuo dispositivo è certificato.
Recentemente Google ha cambiato alcune regole, ad esempio ha rimosso il limite di 100 device per account e ha specificato che l’Imei del dispositivo non basta, ma obbligatoriamente occorre inserire l’ID Android Google Services Framework.
Ciao Matusow,
Articolo molto interessante e che mi ha fatto tornare la voglia di spataccare un po’ sui dispositivi e poi ho smesso per provare solamente l’esperienza di un sistema operativo puro.
Conosco molto bene Lineage se non ricordo male, rinasce dalle ceneri di CyanogeMod? Il mio Sony Z1 Compact è sopravvissuto a tante intemperie.
Ora vorrei fare qualche test sui miei Pixel o Nexus, mi sorge un dubbio visto che non sono più pratici: le App delle banche e Google Pay funzioneranno comunque?
Grazie mille.
ciao sandro,
allora anche o uso lineage e devo dirti che non lo so perchè ho il root e quello manda in pappa il safteynet del play service, però se usi magisk nasconde tutto e io pago con il conctat less del mio telefono, quindi una soluzione comunque c’è
Ciao Androify ti rispondo confermando quanto riporta Matusow.
Ho letto in giro che molti sono riusciti a bypassare con Magisk e per quanto riguarda la domanda di Lineage sì, nasce dalle ceneri di CyanogenMod 🙂
Un saluto,
Mirko.
Ciao, ho letto il tuo articolo e ne sono rimasto affascinato per la precisione dei dettagli.
Ora pongo una domando con la speranza che mi possiate aiutare.
Ho un BoxTv modello W95 e quando sono andato ad installare alcune applicazioni non prese da Playstore, mi esce scritto : “errore durante l analisi del pacchetto”. Ho provato di tutto, ho fatto anche come hai descritto nel tuo articolo, pensando che fosse il dispositivo non certificato, ma lo stesso non mi si installano le applicazioni.
C’è una soluzione a questo problema? Il dispositivo porta su android 7.1
ciao, ti ringrazio, allora per i tv box non so se il discorso è diverso, la mia procedura so che in alcuni casi non è giàpiù valida, le cose sono in continua evoluzione purtroppo. Sembra che nel tuo caso ci sia proprio un errore nel instalalzione, sei sicuro di aver scaricato la versione corretta?
Oh questa è una bella notizia!
Mi ricordo che il dispositivo prima dei miei attuali, mi rifiutava l’installazione delle banche straniere e italiane.
Fuori dall’Italia ormai non si usano più neanche le carte di credito. Pensavo che era l’unico limite di Android!
I miei colleghi confermano che Google Pay non funziona sui dispositivi rootati (forse l’hanno fatto male :)) e quindi non si prendono i crediti di referenza!
allora oggi ho formattato per sbaglio il telefono, ti saprò dire se basta la guida o occorre magisk
Grazie per la risposta immediata, e lo stesso farò io visto che nel frattempo sono riuscito a bypassare il problema. In poche parole, basta scaricare le applicazioni direttamente dai marcket e/o siti attendibili, e cosi finalmente si possono installare. Grazie ancora di cuore.