Dopo alcuni mesi di esperienza con il vecchio Samsung XE303C12-A01US mi sono deciso e ho acquistato un nuovo Chromebook per mio figlio.
La scelta non è stata affatto facile, soprattutto perché in Italia non tutti i Chromebook sono in vendita e non tutti quelli in vendita sono personalizzati con tastiera italiana e relativa garanzia.
Sono partito da Find Yours – Google Chromebooks per farmi un’idea dei modelli disponibili. Avvertenza: l’esperienza è davvero frustrante perché su circa una cinquantina di dispositivi si capisce subito che potremmo essere fortunati a trovarne forse 2 o 3 in vendita in versione italiana.
Ma prima di tutto cosa stavo cercando?
Tastiera:
possibilmente una tastiera italiana. Una classica QWERTY italiana, che abbia i tasti con le lettere minuscole accentate. Potrei dilungarmi molto su questo tema, pochi sanno, ad esempio, che la tastiera italiana, che utilizziamo normalmente in Windows, non ha le lettere maiuscole accentate. Eppure io non sopporto quando dovendo iniziare una frase con una lettera maiuscola accentata si utilizza l’apostrofo dopo la lettera maiuscola non accentata: l’apostrofo non è l’accento. Ad esempio il layout spagnolo, in cui le maiuscole sono normalmente accentate come nella lingua italiana, le ha. Mentre il layout francese, a cui probabilmente il layout italiano si è ispirato, non le ha, ma perché in francese tipicamente le maiuscole non si accentano. Insomma la tastiera italiana ha purtroppo le sue mancanze, ma è la migliore possibile. L’alternativa sarebbe un modello con una tastiera USA internazionale. In questo caso basterebbe configurarla via software come italiana ed eventualmente incollare degli adesivi sui tasti diversi. Ci sono degli adesivi di buona qualità, ma è una cosa che ho già provato varie volte e alla fine non è mai una soluzione che mi soddisfi. Infatti sul vecchio Chromebook non ho nessun adesivo e vado a memoria. Ma essendo questo il nuovo Chromebook di un ragazzo di 11 anni, che deve imparare a scrivere correttamente, ci terrei davvero che non ci fosse questo problema, per evitare magari di dover collegare nuovamente una tastiera italiana USB esterna, che finirebbe per limitare la mobilità. È bene tenere presente che la tastiera del Chromebook funziona come una tastiera normale, ma con alcune piccole differenze. Tra queste c’è che quando il blocco maiuscole è attivo anche le accentate sono maiuscole, superando quindi anche i limiti della tastiera italiana in Windows appena descritti. À, È, Ì, Ò, Ù.
Schermo:
ovviamente un LCD (Liquid Crystal Display) a matrice attiva TFT (Thin Film Transistor), possibilmente HD (1366*768 pixel) o meglio ancora Full HD (1920*1080 pixel). Quindi un 16:9, ottimo per navigare in Internet e anche per guardare i film. Ma soprattutto IPS (In-Plane Switching), cioè uno schermo con un migliore angolo di visione e una buona riproduzione dei colori, dedicato ad essere utilizzato lungamente per leggere. E magari anche touch.
Compatibilità Google Play:
La possibilità di avere ottimi schermi tattili multi touch mi ha incuriosito a orientarmi su un modello compatibile con il Google Play, come annunciato da Google nel maggio 2016. La lista dei dispositivi Chromebook compatibili, sui quali quindi si possono installare le stesse app che si installano su Android si trova qui: Chrome OS Systems Supporting Android Apps – The Chromium Projects. Non ci avevo mai pensato prima, ma da quando mi sono un po’ informato mi sembra che sia un’opzione fondamentale.
Processore:
preferibilmente Intel, insomma dopo l’esperienza con l’architettura ARM ero curioso di provare Google Chrome OS su un vero processore x86_64, che privilegiasse le prestazioni rispetto al consumo energetico.
Dimensioni:
mi ero convinto che 11,6″ fosse un’ottima dimensione per un dispositivo leggero e facilmente trasportabile in qualunque zainetto, ma non escludevo di valutare modelli più grandi, come i 12,1″ del mitico Cr-48 o i 12,5″, che sono di solito il minimo per il Full HD (1920*1080 pixel), fino ad un massimo di 13,3″ o anche di 14″, ma assolutamente non di più. Insomma alla fine escludevo solo i 15″ perché secondo me sono troppo grandi e troppo pesanti da portare in giro, superando di solito i 2 kg di peso.
A questo punto ho trovato questa ottima risorsa: Chromebook specs & performance comparison chart (2017), che mi ha permesso di farmi un’idea anche delle prestazioni basandomi su una serie di benchmark, tra cui Octane.
Infine mi sono confrontato con due amici, tra i maggiori esperti italiani di Chromebook: Paolo Amoroso e Davide Stefanini. Paolo da subito si è concentrato sul display che per lui doveva essere per forza IPS e sui benchmark, preferendo come me un processore Intel. Davide invece sostiene che la dimensione minima del display per lui deve essere 13,3″ e più è grande meglio è. Inoltre Davide è molto attento all’estetica e non sopporta i laptop bianchi.
Dopo alcune ulteriori ricerche online la selezione si è da subito concentrata su due modelli:
L’Acer Chromebook R 11 e il Chromebook Lenovo L23 Yoga. Ora stranamente il Lenovo non è più acquistabile dal sito, ma a Novembre 2017 lo era. Mi piacerebbe davvero sapere perché Lenovo ha tolto il pulsante di acquisto?
L’Acer costava 379,00 €, mentre il Lenovo 419,00 €.
Entrambi con monitor da 11,6″ IPS HD (1366*768 pixel), proprio come lo cercavo.
Leggermente più leggero il Lenovo: 1,35 kg contro 1,6 kg.
4 GB di Memoria RAM e 32 GB di storage eMMC (embedded MultiMediaCard) entrambi.
Con processore Intel® Celeron® N3060 Dual-core 1,60 GHz l’Acer, mentre con processore MediaTek MTK 8173c il Lenovo. Sebbene il MediaTek abbia un benchmark Octane superiore ho avuto, da subito, una preferenza per l’Intel.
12 ore di autonomia dichiarata per R 11, mentre 10 per N23 Yoga, contro le 6 del Samsung XE303C12-A01US.
WiFi 802.11 ac per entrambi, sicuramente su un altro pianeta rispetto al 802.11 a/b/g/n. Ovviamente bluetooth.
Entrambi con lo slot di blocco Kensington, che non avevo sul Samsung e che può sempre servire. Due porte USB, una 2.0 e una 3.0, slot per schede SD. Porta HDMI (esistono adattatori da HDMI a VGA per collegare normali monitor). Casse audio e connettore jack da 3,5″ standard per cuffie con microfono.
Il Lenovo ha un connettore USB C per l’alimentatore, davvero intelligente, mentre purtroppo l’Acer ha un jack proprietario, classico da 3,0*1.0 mm.
Non avevo mai valutato prima un laptop con cerniere a 360°. Consentono di utilizzare il dispositivo in varie modalità:
laptop: come se fosse un normale computer portatile;
stand: con la tastiera a fare da base d’appoggio è possibile regolare il migliore angolo di visualizzazione. Davvero ottimo per studiare e guardare i film.
tablet: con la tastiera completamente ripiegata a 360° diventa un tablet da 11,6″. Comodissimo quando si usano le app Android del Google Play;
tent: davvero comodo per fare ricerche su Internet seduti alla scrivania, mentre si scrive sul quaderno.
L’Acer bianco molto elegante. Dal sito: “Il Chromebook R 11 vanta un pannello superiore in alluminio di altissima qualità, decorato con una graziosa incisione. Acer utilizza una speciale tecnologia con motivi di nanostampa per la creazione di superfici sofisticate che non solo favoriscono una presa stabile del notebook, ma gli conferiscono anche un aspetto straordinario.”.
Il Lenovo più “rugged”. Dal sito: “Il rivestimento antiscivolo nasconde i segni di usura e i graffi e migliora la presa. Anche in caso di incidente, N23 Yoga è resistente alle cadute. È in grado di sostenere urti e cadute fino a un’altezza di 75 cm (che coincide più o meno all’altezza di un banco delle scuole elementari).”.
I video di entrambi i modelli sono davvero accattivanti.
Questo è il video dell’Acer R 11:
Questo è quello del Lenovo N23 Yoga:
A questo punto ero davvero indeciso. Il Processore Intel rispetto al MediaTek e il prezzo inferiore di 40 € mi facevano propendere per l’Acer R 11, anche se il fatto che il Lenovo N23 Yoga fosse così robusto e avesse un benchmark migliore mi lasciava parecchi dubbi.
Decisi di scrivere all’assistenza Acer per assicurarmi che la tastiera fosse italiana. E mi risposero immediatamente rassicurandomi totalmente:
Dato che erano stati così efficienti ne approfittai per scrivere ancora per chiedere come mai su Amazon costasse meno che sullo shop Acer e dato che mancavano pochi giorni al black friday del 24 novembre 2017 ero un po’ dubbioso. La risposta mi spiazzò abbastanza (non solo per l’errore ortografico…):
Qualche giorno dopo lo comprai sul sito a 341,10 €, che erano ben 77,90 € meno del Lenovo N23 Yoga.
Pagamento con carta di credito, consegna dopo 4 giorni con spedizione DHL dall’Olanda, mail con ricevuta d’acquisto e garanzia italiana di 2 anni.
Quando l’ho ricevuto sono rimasto molto colpito dell’ottima qualità dei materiali e seppure anche a me, come a Davide Stefanini, non piaccia molto il bianco lo trovo un dispositivo davvero ottimo che avrei tenuto volentieri per me. Forse per mio figlio sarebbe stato meglio un dispositivo più rugged perchè questo Acer R 11 è bellissimo, ma, a prima vista, così bianco, candido, sembra molto delicato:
Dopo averlo acceso ho fatto l’accesso con il mio account Google. In questo modo il mio account è impostato come il proprietario ed è l’unico account autorizzato a modificare determinate impostazioni di Chrome.
Sul sito ufficiale delle offerte per i Google Chromebook, tra altre cose, posso riscattare 100 GB di spazio su Google Drive per 2 anni, che con pagamento annuale anticipato costerebbero 39,98 €. Sottraendoli al prezzo di acquisto del Chromebook potremmo anche dire quindi che il suo costo scenderebbe a 301,12 €. Al momento questi 100 GB non mi servono, ma credo di poterli riscattare in qualunque momento per cui lo farò in futuro, quando mi serviranno sicuramente.
Mi dispiace davvero che il Lenovo N23 Yoga non sia più in vendita online. Ci avrei fatto davvero un pensierino perché a me è rimasto il vecchio Samsung XE303C12-A01US e ora ne vorrei anche io uno nuovo, tutto per me. Potrei anche acquistare un altro Acer R 11. Tra l’altro anche sullo store di Acer c’erano altri 2 Chromebook da 13,3″ che ora non ci sono più. Credo che sia un mercato ancora totalmente immaturo in Italia e la logica con cui cambiano le cose è davvero difficile da prevedere. Cioè Acer e Lenovo fanno questi siti davvero accattivanti, con informazioni dettagliate in italiano, video, manuali, specifiche tecniche… e poi i prodotti non si possono comprare? Ma perché? Forse perché ne vendono pochi? Beh io consiglio a tutti di acquistare un Chromebok! O forse li hanno già venduti tutti?
Alla fine, mentre scrivevo questo post, ero talmente dispiaciuto di non poter acquistare anche il Lenovo che ho scritto all’assistenza per chiedere dove e quando avrei potuto acquistarlo, dato che sul sito non era più in vendita. La risposta, seppur rapida, è stata davvero sconcertante:
“Siamo spiacenti, il negozio online non si occupa del programma di produzione. Allo stesso tempo, vendiamo direttamente dal reparto di produzione, non abbiamo negozi fisici o agenti esterni. Si prega di controllare di nuovo nel nostro negozio online.”
In pratica mi dicono di arrangiarmi a controllare il sito in caso il prodotto tornasse in vendita, cosa che non sanno dirmi neppure loro se e quando accadrà. A questo punto sono davvero contento di avere scelto l’Acer.
Nel frattempo ho aggiunto all’Acer R 11 l’account, già esistente, con il profilo Chrome supervisionato di mio figlio e gli ho consegnato il nuovo Chromebook che ho acquistato per lui… ancora non sapevo che presto sarebbe stato impossibile creare o modificare utenti supervisionati… [continua]