Ho avuto la fortuna, ormai quasi un anno fa, di ricevere un gadget, molto carino, un omaggio come riconoscimento al mio impegno sui Forum dei prodotti Google, nei quali rispondo in veste di Google Top Contributor!
L’omaggio in questione è il Google Home Mini, un piccolo assistente vocale che promette bene, e credo si possa già ritenere molto spassoso ed utile. Vorrei affrontare una questione MOLTO specifica relativamente a questo prodotto di casa Google ed agli assistenti vocali in generale. Quindi non ho intenzione di fare una recensione di prodotto, anche perchè sto usando l’assistente solamente per alcune semplici funzioni:
- ok Google: play music on spotify (un modo rilassante per far partire la musica)
- ok Google: set alarm (preferisco di gran lunga settare l’orario vocalmente che attraverso il display dello smartphone, fastidioso di notte)
- ok Google: whats about my day ( appena mi alzo posso sentire alcune informazioni sul tempo, la giornata e i miei appuntamenti)
- ok Google: attiva la modalità interprete (FAVOLOOSA!)
- etc…
Avere “ok Google” sul mio comodino per gestire questi semplici compiti è una novità piacevole.
VENIAMO AL PUNTO
Il punto della questione è che l’home mini di Google è un aggeggio con il nome sbagliato!!! Non posso e non vorrei tutte le volte forzatamente doverlo chiamare “ok Google”.
Non ci crederete, ma questo è il motivo per il quale ho deciso di scrivere questo articolo. Ed avrete anche intuito, se non lo sapevate ancora, che al Google Home Mini non è possibile cambiare nome! Questa è una cosa pazzesca a mio parere! Talmente pazzesca che probabilmente siete arrivati a questo articolo proprio cercando le istruzioni o delle scappatoie per poter appunto cambiare il nome al vostro Google Home Mini.
Personalmente mi piacerebbe poterlo chiamare “CICCIO”, si tratta di una scelta contestabile sia chiao, ma il bello sarebbe proprio lasciar liberi gli utenti di inventarsi un nome piacere.
Perchè Google non ha permesso il cambio nome all’assistente vocale? Il desiderio per me è pulsante e ci ho ragionato quindi parecchio. Sospetto che non può essere solo un mio desiderio e che tutto sommato si possa trattare di un esigenza abbastanza primaria. A onor del vero ho già avuto varie conferme di non essere il solo con questa idea, per esempio durante l’ultimo TC Summit, che si è svolto a Dublino, sono stati molti i Google Top Contributor a domandare come mai non fosse possibile cambiare il nome all’assistente. Le risposte date dai dipendenti Google non mi sono sembrate del tutto convincenti. Prima vediamo però a mio avviso alcuni motivi oggettivi per questa richiesta di personalizzazione.
I MOTIVI PER CAMBIARE NOME
Alcuni dei motivi per cui mi sembra possa ritenersi utile, importante e simpatico cambiare nome all’assistente sono:
- il comando vocale, fondamentalmente, rappresenta una nuova era basata sull’umanizzazione del dialogo uomo/macchina, in questo senso è addirittura contradditorio e quasi preistorico non poter personalizzare appunto il nome dell’assistente “personale”
- in un prossimo futuro probabilmente ci troveremo circondati da persone che impartiscono comandi ai propri congegni e potete immaginare la confusione. Le chiamate agli assistenti personali potrebbero confondersi ed altre persone potrebbero attivare il nostro assistente -> “ko Google”.
- se si dovessero avere due assistenti questi ultimi risponderebbero contemporaneamente -> “che casino Google” (dovrei poterli chiamare con nomi diversi)
- inoltre credo che sia molto monotono e triste sentire e prononciare continuamente “ok Google”
- essere obbligati ad usare “ok Google” ci standardizza eccessivamente e questo è un pochino alienante
- personalmente, mi sentirei maggiormente a mio agio pronunciando un nome che mi è simpatico e che ho scelto, soprattutto in presenza di altre persone
- l’essere umano si annoia se ripete sempre le stesse cose, quindi il nome dovrebbe essere addirittura modificabile nel tempo a seconda dei gusti di quel particolare periodo
- per finire non sono sempre dello stesso umore e pensandoci meglio, volendo esagerare, il mio assistente dovrebbe poter avere anche un soprannome, in questo modo quando sono annoiato o di cattivo umore potrei chiamarlo per esempio “babbeozzo”
MA, PERCHE’ GOOGLE FA RESISTENZA?
Una delle risposte che ho sentito dare da Google per giustificare la non personalizzabilità del nome fa riferimento al voler mantenere la diffusione del brand Google. Non credo però che di questi tempi a nessuno di noi manchi occasione per pronunciare “Google” durante una giornata tipica, il Brand sospetot non necessiti tutta questa spinta. Ho trovato questa risposta insoddisfacente perchè a mio avviso l’effetto potrebbe essere addirittura contrario, creando una certa antipatia, per un nome, che al momento invece risulta simpatico ai più.
Anni fa con siri, mi ero trovato a fare lo stesso ragionamento, anche allora uno dei motivi scoraggianti nell’attivare l’assistente era quello di doverlo chiamare con un nome che non mi piaceva e mi faceva sentire anche un po’ fesso! Quantomeno possiamo notare che Google non è sola in questa impopolare scelta, ma direi in buona compagnia 🙂
CONCLUSIONI
Ormai conosco Google abbastanza da vicino, e più volte ho dovuto constatare che quando non riesce a soddisfare una richiesta dell’utente difficilmente ammette che vi siano degli ostacoli tecnici, ma tende a mostrare una serie di motivazioni alternative pur anche valide. Forse si tratta di una questione di orgoglio perchè in fondo per Google non dovrebbe esistere nulla di tecnicamente impossibile, o quasi. Non fraintendiamoci, adoro Google, credo sia la miglior società informatica di tutti i tempi, ma ogni tanto qualche critica costruttiva la ritengo doverosa.
Se non potete cambiare nome al vostro assistente Google, potrei scommetterci un caffè, che qualche difficoltà tecnica sotto sotto Google la stia trovando. Speriamo venga presto risolta.
Nel frattempo mi sono divertito ad ipotizzare un paio di ipotesi:
- potrebbe essere che il riconoscimento della vocalizzazione “ok Google” derivi da uno studio approfondito testato in tutte le lingue ed ottimizzato per permettere le migliori prestazioni, quindi difficilmente sostituibile senza deteriorarne l’immediatezza di attivazione dell’assistente.
- potrebbe essere che il riconoscitore vocale, sempre attivo in background abbia bisogno di estrema rapidità di elaborazione per confrontare tutti i suoni ambientali, e che quindi la parola di confronto “ok Google” debba risiedere direttamente in una zona di memoria ad accesso rapido, nella componente hardware più realtime del Google Home Mini o in una componente del firmware scomoda da personalizzare.
- potrebbe essere che la fantasia degli utenti è supposta da intimorire Google che non vuole lasciar liberi gli utenti di scegliere come nome strampalate espressioni gutturali
Queste conclusioni sono frutto di una congettura abbastanza improvvisata e prendetele come uno spunto per ragionare sull’argomento: voi cosa ne pensate? Quale può essere il motivo per cui questa personalizzazione tarda ad arrivare? Credete davvero che nel futuro, quando l’assistente vocale sarà davvero diffuso dovremmo ancora chiamarlo tutti “ok Google”, oppure il titolo di questo articolo potrà finalmente essere il primo comando da impartire al proprio assistente.
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AGGIORNAMENTO: alcuni metodi per raggirare il problema
Attendendo una soluzione definitiva ed elegante ci tenevo a segnalare che su alcuni sistemi Android è possibile tramite l’app “Open Mic+ for Google Now”, oppure “Tasker”, aggirare il problema e personalizzare il nome “ok google”. Non riporto passo passo le istruzioni che potete trovare facilmente cercando on-line. un esempio lo trovate su questo sito con spiegazioni dettagliate.
*** AGGIORNAMENTO2: provate “ok Ugo” ***
Non ci credetere, esiste una scappatoia semplice che dev’essere sfuggita a Google, o forse no, mah : provate a chiamare l’assistente “ok Ugo”. Ringrazio per il suggerimento il nostro carissimo GianniGio (leggete pure i commenti qui sotto).
Un saluto a tutti
Massimiliano