A volte può capitare di ritrovarsi vittima di attenzioni non gradite, venendo importunati tramite email, telefonate, sms, chat o commenti sui social network. In alcuni casi si tratta solo di spam, estremamente diffuso sotto forma di email o commenti sui post pubblici online, e ma nei casi peggiori può trattarsi di stalking.
Lo stalking viene definito come:
“Comportamento persecutorio tenuto da un individuo (stalker) che impone alla sua vittima attenzioni non gradite che vanno dalle telefonate, lettere, sms (di contenuto sentimentale o, al contrario, minatorio) fino ad appostamenti, minacce, atti vandalici e simili. Il comportamento dello stalker è dunque caratterizzato da un’ossessione più o meno marcata per la persona oggetto delle sue attenzioni, e dalla mancanza di rispetto per la sua autonomia decisionale e identità.” (Treccani.it)
I messaggi ricevuti via email, quindi, non sono semplice spam, in quanto questo comportamento è indirizzato a colpire una persona in particolare, e presenta un carattere ossessivo che porta la vittima a non sentirsi tranquillizzata dopo aver semplicemente eliminato il messaggio. Dopo il primo messaggio, purtroppo, ne seguiranno molti altri.
Come intervenire
Nel caso si tratti realmente di stalking, prima di tutto bisogna fare un passo fondamentale: sporgere denuncia alla Polizia di Stato o ai Carabinieri. Solo coinvolgendo le autorità ci si potrà realmente proteggere dall’aggressore ed evitare il peggio.
Per chiedere aiuto si può anche fare riferimento ad associazioni come il Telefono Rosa, che offrono uno sportello contro lo stalking rappresentato da diverse figure professionali, tra cui avvocati e psicologi.
Per quanto riguarda le email, se lo stalker invia i propri messaggi usando Gmail è possibile segnalare l’utente tramite questo modulo, in modo che il suo profilo venga segnalato al team dedicato di Google.
Una volta fatto questo, vediamo insieme quattro modi per evitare di continuare a ricevere questi messaggi nella propria casella di posta.
1. Bloccare il mittente dei messaggi
In Gmail è possibile bloccare in un attimo il mittente di determinati messaggi. Aprendo l’email e cliccando sulla freccetta rivolta verso il basso posta accanto a quella di risposta, nel menù che compare troviamo subito la voce Blocca “[mittente]”:
Dall’app di Gmail per Android:
Attivando questo filtro tutti i messaggi in entrata provenienti dal mittente bloccato finiranno automaticamente nella cartella Spam, venendo quindi segnalati anche al team di Gmail.
Nel caso avessimo bloccato il mittente sbagliato, è possibile rimuovere il filtro accedendo al pannello Filtri e indirizzi bloccati delle impostazioni di Gmail.
2. Creare un filtro per eliminare i messaggi
In alternativa è possibile creare un filtro per eliminare automaticamente i messaggi provenienti da un determinato mittente, o che contengono alcune parole specifiche usate nel testo delle email.
Partendo da una della email ricevute, dobbiamo prima spuntare il messaggio e poi cliccare in alto sul pulsante Altro > Filtra i messaggi di questo tipo:
Nella finestra che compare possiamo confermare il filtro basato sul mittente (rilevato automaticamente), o utilizzare altri campi a disposizione, come ad esempio Contiene le parole per filtrare i messaggi in base al contenuto:
Clicchiamo quindi sulla voce in basso Crea filtro con questa ricerca » e proseguiamo con la seconda schermata, dove dovremo selezionare di segnare i messaggi come letti ed eliminarli, confermando infine la creazione del filtro cliccando sul pulsante azzurro in basso Crea filtro:
Attivando questo filtro, tutti i messaggi in entrata che risponderanno ai criteri specificati finiranno automaticamente nel cestino.
3. Inoltro dei messaggi verso un altro account
A causa della natura poco piacevole dei messaggi di stalking, spesso la vittima non trova sollievo dalla creazione dei filtri appena illustrati, in quanto i messaggi di fatto continuano ad essere ricevuti e compaiono nel momento in cui si apre la cartella dello spam o il cestino. Anche se non finiscono nella posta in arrivo, i messaggi sono sempre lì, e purtroppo continuano ad arrivare.
In questi casi è possibile aggirare il problema impostando l’inoltro dei messaggi.
Per prima cosa dobbiamo creare un nuovo account che useremo come cestino. Ad esempio registriamo cestino@gmail.com, o più semplicemente recuperiamo un vecchio indirizzo che non usiamo più. Torniamo quindi sul nostro account Gmail e accediamo al pannello Inoltro e POP/IMAP delle impostazioni.
Clicchiamo sul pulsante Aggiungi un indirizzo di inoltro e inseriamo il nostro nuovo account cestino@gmail.com, a cui inoltreremo alcuni messaggi in entrata:
All’indirizzo “Cestino” verrà inviata un’email di conferma in cui troveremo un link per confermare l’inoltro. Confermiamo quindi l’attivazione dell’inoltro e successivamente, nel pannello di Gmail, impostiamo che le email vengano inoltrate a questo indirizzo eliminando la copia dei messaggi presenti in Gmail.
Alla fine disattiviamo l’inoltro (prima opzione) – in quanto non vogliamo inoltrare tutti i messaggi in entrata – e salviamo le impostazioni in basso.
A questo punto dobbiamo creare un filtro specifico basato sul mittente, seguendo le stessi indicazioni fornite al punto precedente della guida. Nell’ultima schermata, tuttavia, al posto di spuntare l’eliminazione del messaggi dovremo selezionare l’opzione di inoltro verso l’indirizzo configurato:
Grazie a questo filtro specifico, tutte le email ricevute da un mittente specifico verranno inoltrate automaticamente al nostro account Cestino, di cui potremo anche dimenticarci l’esistenza 😉
4. Finto messaggio automatico di mancata consegna
Infine possiamo valutare un’ultima soluzione, che a differenza delle precedenti tenta di bloccare a monte l’invio dei messaggi. Per illudere lo stalker di aver cambiato indirizzo email, possiamo creare un risponditore automatico per fargli credere che il messaggio da lui inviato non sia stato consegnato.
Per fare ciò dobbiamo prima attivare in Gmail il lab Risposte predefinite di Chad P, accedendo al pannello Labs delle impostazioni:
Adesso saremo in grado di salvare delle risposte predefinite, aprendo la finestra di composizione di una nuova email e cliccando sulla freccetta posta nell’angolo in basso a destra:
Dobbiamo prima incollare il testo che vogliamo salvare come risposta automatica, successivamente dobbiamo salvare questa email come nuova risposta predefinita, associandole anche un nome.
Il testo che andremo a inserire è il seguente, ricavato proprio da un messaggio automatico di mancata consegna restituito da Gmail:
Mail Delivery Subsystem – Delivery Status Notification (Failure)
Delivery to the following recipient failed permanently:
Technical details of permanent failure:
Google tried to deliver your message, but it was rejected by the server for the recipient domain gmail.com by gmail-smtp-in.l.google.com. [2a00:1450:400c:c07::1b].
The error that the other server returned was:
550-5.1.1 The email account that you tried to reach does not exist. Please try
550-5.1.1 double-checking the recipient’s email address for typos or
550-5.1.1 unnecessary spaces. Learn more at
550 5.1.1 https://support.google.com/
—– Original message —–
DKIM-Signature: v=1; a=rsa-sha256; c=relaxed/relaxed;
d=gmail.com; s=20120113;
h=mime-version:date:message-
bh=k5/rLAGYZlsRHHNHL/
b=
GAUjsDJhCzi2sfMj3+
tzl0yKC7cXPKWAcKbooJ8TYwE514Q9
2X19jeJaH2yV9mKS9MuAmE4nkYpDG+
+
bv9A==
X-Google-DKIM-Signature: v=1; a=rsa-sha256; c=relaxed/relaxed;
d=1e100.net; s=20130820;
h=x-gm-message-state:mime-
bh=k5/rLAGYZlsRHHNHL/
b=
3IGrb+
7zQSpJ4pdrxJuqMDaxJZOTkdSjfbfu
rzvXQX+ehmG+VpcxowGXVeZcPUKa/
gyU6+ZtL15x0Fi7AwknaidY0N3+j/
4Zqw==
X-Gm-Message-State: ALyK8tITUy8g/
MIME-Version: 1.0
X-Received: by 10.28.133.210 with SMTP id h201mr7620718wmd.86.
Sun, 05 Jun 2016 09:33:26 -0700 (PDT)
Received: by 10.28.232.148 with HTTP; Sun, 5 Jun 2016 09:33:26 -0700 (PDT)
Received: by 10.28.232.148 with HTTP; Sun, 5 Jun 2016 09:33:26 -0700 (PDT)
Date: Sun, 5 Jun 2016 18:33:26 +0200
Message-ID: <CAMk-nJqe5-umK=ufXwNgq7Hbbw47
Subject: Mailer Daemon
From: =?UTF-8?Q?User=E2=84=A2_=2D_?= <indirizzo-stalker@gmail.
To: tuo-indirizzo-email@gmail.com
Content-Type: multipart/alternative; boundary=
In questo testo di riferimento dobbiamo sostituire tre indirizzi email indicati: quello riportato subito in alto (tuo-indirizzo-email@gmail.com, da sostituire con il nostro indirizzo reale su cui stiamo configurando il risponditore automatico) e i due indirizzi email riportati in basso (tuo-indirizzo-email@gmail.com e indirizzo-stalker@gmail.
[notification type=”alert-warning” close=”false” ]Questo messaggio è valido solo se il mittente invia le proprie email usando un indirizzo Gmail. Se lo stalker usa indirizzi di altri provider, bisognerà ricavare un messaggio di errore specifico facendo delle prove con un indirizzo dello stesso provider.[/notification]
Una volta salvata la risposta predefinita potremo creare un filtro specifico in modo che questo messaggio venga inviato automaticamente appena riceviamo un’email dallo stalker. La procedura è la stessa illustrata negli altri casi, ma nella schermata finale dovremo selezionare l’opzione per l’invio della risposta predefinita:
Conclusioni
Speriamo che le soluzioni discusse tornino utili per alleggerire un po’ la situazione. Al di là del trucchetti illustrati, tuttavia, è importante sottolineare nuovamente che l’unica vera soluzione per situazioni simili è sporgere denuncia senza pensarci due volte.
[Aggiornamento: come suggerito da un utente nei commenti, nel caso scegliate di sporgere denuncia potreste voler conservare le email ricevute come prova da mostrare alle autorità giudiziarie. In questo caso non seguite esattamente le indicazioni di questa guida, ma piuttosto create un filtro e un’etichetta per archiviare in automatico queste email segnandole anche come lette, in modo da poterle conservare come prova evitando di doverle trovare nella posta in arrivo. Grazie Francesco Paternostro!]
In caso di dubbi o ulteriori chiarimenti, lasciate un commento qui in basso o scrivici sui social o sul forum di assistenza di Gmail: ti risponderemo prima possibile! 😉
…perfetto! Conservare le “comunicazioni” dello stalker (o presunto tale) è utilissimo a chi viene incaricato delle indagini dall’Autorità Giudiziaria (tipicamente i nuclei specializzati della P.S. da parte del Pubblico Ministero anche se in alcuni casi chi riceve la denuncia ha già poteri autonomi per azioni immediate) non solo in termini di raccolta delle mere prove (le comunicazioni, mail o altro che sia) ma anche al fine di determinare il profilo della persona e valutare la necessità di adozione di provvedimenti immediati a protezione della vittima… almeno così dovrebbe essere!!
Grazie per il suggerimento! ?
Franz
E vero purtropo ,per provare a lavarmi cerevelo a provato,ma dio ma salvato,non auguro a nesuno
Io sono scapata della calabria per una cosa del genere,sono andata nel Nord,oficio sstalking mia domandato di rezidenza,infati sono rumena,mia deto ke nel calabria devo fare denuncia,ano avocato solo per consilio,di piu niente,rezidenta calabria ,nata romania ,oficio anagrafe mia cambiato nazionalita Moldova sovietică,contract lavoro blocat,tesera sanitara blocata,roba ke fa schifo,altri cose brute…..un altra volta
Ciao Tatiana,
mi dispiace per l’accaduto! 🙁
Purtroppo noi non possiamo fare altro oltre a quanto suggerito per le email nell’articolo, ma spero che le forze dell’ordine riescano a darti una mano.
I miei auguri,
Franz